Stazione Ferroviaria
La Stazione è il cuore di Pegli. Da qui si parte, qui si arriva, tutti i giorni. La
Stazione, inoltre (che cinquant'anni fa otteneva sistematicamente l'ambito
riconoscimento di più bella stazione della Riviera) è davvero un giardino - tuttora
splendido, anche se male in arnese - che affascina per quell'aria ottocentesca un po'
teatrale, che emana non solo da glicini, palme e magnolie ma anche dalle nitide
modanature e dagli smerli leziosi di un'architettura insieme elegante e severa, capace
davvero di evocare lo spirito di un'epoca: quella della grande stagione turistica di
Pegli.
Dal 2000 il Comitato ha portato avanti una iniziativa che ha finito per dare i
suoi frutti, ed anche se perdurano gli atti di vandalismo (contro cui abbiamo invano,
più volte, sollecitato l'attenzione delle forze dell'ordine), oggi possono dirsi conclusi
i restauri del fabbricato principale (tinteggiature di facciata, sostituzione
dell'orologio) e di quello sul secondo binario (tinteggiature esterne e interne, scala e
serramenti), oltre che della passerella (tinteggiatura e copertura centinata in rame) e
della pensilina del secondo binario (tinteggiatura e restauro della carpenteria
metallica). Resta comunque un problema, quello (comune a tutte le piccole stazioni
che hanno visto ridotta o eliminata la presenza fissa di personale) di assicurare un
presidio atto a garantire il mantenimento delle strutture. A questo fine abbiamo
elaborato una proposta: spostare qui la sede dei Vigili oggi al Lido, in posizione
troppo decentrata. Un vecchio problema, questo (particolarmente sentito dai pegliesi,
che vorrebbero i Vigili più presenti e prossimi al centro) che il Comune non ha finora
voluto affrontare. In subordine, qualora (come si è ventilato) la sede della Stazione
fosse ritenuta insufficiente, si potrebbe destinare ai Vigili la palazzina d'ingresso alla
villa Pallavicini attualmente occupata da ex Combattenti e A.N.P.I., che troverebbero
a loro volta sistemazione nei locali della Stazione.
Un po' di storia
La storia della Stazione è strettamente intrecciata con la storia di Pegli - della
sua fase ottocentesca naturalmente, che coincide con la trasformazione da borgo
rivierasco di marinai e pescatori (ma anche di "villani" e "manenti" nell'immediato
retroterra agricolo) a moderna "città" - vera e propria "ville de saison" di netta e
precoce vocazione turistica, come rivela la letteratura del tempo (cfr. tra gli altri, G.
B. Pescetto, Guida igienica pei bagni di mare, Genova 1862 e Dora d'Istria, I bagni
di mare della Liguria. Pegli, Firenze 1871). Di una tale trasformazione, attore non
disinteressato fu il marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, nipote di Clelia Durazzo
sposa Grimaldi che già aveva dotato la proprietà di Pegli del famoso giardino
botanico: l'inaugurazione nel 1846 della villa commissionata a Michele Canzio
(improntata ad un modello "popolare" aderente al gusto del teatro lirico ottocentesco,
più che alla tradizione del giardino aristocratico) è solo la premessa di una strategia
di valorizzazione fondiaria che, in vivace dialettica con la componente borghese
prevalente nell'amministrazione municipale, e facendo leva sull'avvento del turismo,
porta alla definizione dello sviluppo urbano ottocentesco, con il tracciamento della
prima strada interna (l'asse delle attuali vie Pallavicini e Sabotino, già Andrea Doria,
con fulcro su piazza della Stazione). Nel 1856, l'8 aprile, si inaugura la ferrovia
Genova-Voltri. Il Pallavicini ne è azionista, non solo ma ne propizia il passaggio con
la cessione di certi suoi terreni - non senza dettare condizioni, d'altra parte, volte a
consolidare la centralità che la Villa veniva nel frattempo assumendo con lo
spostamento dell'ingresso in prossimità della Stazione (l'"imbarcadero"), disegnato
(con le due palazzine affiancate) in asse sul tracciato del nuovo viale a mare (oggi
viale Pallavicini). Una condizione perentoria, tra le altre, era che tutti i convogli
sostassero a Pegli, e a suggello (ma questa è solo vox populi) venne piantata la palma
washingtonia che tuttora svetta al centro della piazza di fronte alla Stazione e, dal
lato opposto, all'Hotel Michel (altro tassello dell'accennato disegno del Marchese) -
oggi Casa del Popolo.
Riproduciamo a beneficio del nostro lettore due vedute tolte da altrettante
(rare) operette. La prima è la preziosa raccolta (Ricordo della Villa Pallavicini a
Pegli, Lito J. Iunck, Torino 1851) delle litografie di Enrico Gonin - celebre
illustratore, tra l'altro, dei Promessi Sposi.
L'altra, in francese (Souvenir du jardin
Pallavicini de Pegli et itinéraire de Genes a Voltri, Imprimerie des Frères Ferrando,
Genes 1857) è la descrizione curata da Amerigo Gassarini (e corredata da 15
litografie di G. Marinelli, di cui questa è la n. 4) dell'itinerario turistico-ferroviario
che tocca altrettante stazioni (San Pier d'Arena, Cornigliano, Sestri, Pegli, Prà)
culminando nella visita di villa Pallavicini e terminando all'Acquasanta (la cui
fortuna, oltre che al Santuario, rimonta all'inaugurazione del nuovo Stabilimento
Bagni su disegno dell'architetto Tomaso Carpineti, quasi in contemporanea con il
fastoso matrimonio di Maria Cristina di Savoia e Ferdinando II di Borbone, il 22
novembre 1832).
Una terza veduta è il bel dipinto che ritrae Acquasanta in quella stessa fase di
ascesa turistica e mondana. Accanto alle nuove Terme si notano ancora le vecchie
cartiere dell'Opera di N. S. dell'Acquasanta: quella del Piano (1726) e quella minore
di Sbaragia (1756), oggi restaurata e adibita a locale museo della carta (cfr. P.
Cevini, Edifici da carta genovesi - secoli XVI-XIX, Sagep, Genova 1995).
Del lavoro svolto sull'argomento - incontri con le Autorità, discussioni e
proposte, lettere e relazioni - resta testimonianza in alcuni atti (i principali) qui di
seguito riportati.
5 febbraio 2003. Lettera al Sindaco: proposta di insediare la Sezione dei Vigili di
Pegli nei locali disponibili presso la Stazione ferroviaria
Lettera
15 dicembre 2000. Lettera-relazione all'Amministrazione delle Ferrovie per
sollecitare il restauro della Stazione di Pegli in vista del G8. Analoga al Sindaco in
data 17 novembre
Lettera
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