traffico pesante in val Varenna
Genova, 28 marzo 2000
Al Sindaco del Comune di Genova
e p.c.:
All'Assessore al Traffico e alla Polizia Urbana
All'Assessore ai Servizi di Manutenzione
oggetto: traffico pesante in val Varenna
Egregio Signor Sindaco,
Con riferimento alle precedenti segnalazioni ed agli antefatti già a Sua
conoscenza (cfr. nostra lettera 28 settembre 1998), questi Comitati espongono quanto
segue.
Giovedì 23 scorso, alle 16:30 circa, un automezzo proveniente dalla cava
Tana dei Banditi (in concessione alla Frantoi del Tigullio Srl) e diretto al cantiere di
Multedo Porto Petroli, carico di massi per alcune decine di tonnellate, transitando al
di sotto del ponte settecentesco che scavalca la strada comunale in corrispondenza di
località Tre Ponti (dando accesso alle abitazioni di decine di famiglie residenti in
sponda sinistra), data l'eccessiva altezza del carico ha urtato violentemente
l'intradosso della volta in mattoni, procurando gravi lesioni alla struttura. L'incidente
è stato immediatamente segnalato ai vigili del fuoco, che hanno dato corso agli
interventi d'emergenza ai fini della messa in sicurezza e della tutela della pubblica
incolumità. I vigili urbani, pure richiesti di intervenire, non risulta che abbiano
identificato l'autista responsabile, nel frattempo allontanatosi.
Diversi abitanti hanno assistito all'incidente - che per puro caso non ha avuto
conseguenze drammatiche - e sono pronti a testimoniare, identificando il mezzo e
l'autista, mentre fin d'ora è certa la responsabilità, per la sua parte, del cavatore quale
committente.
Al di là della tutela sul piano civile, che il Comune certo vorrà esercitare nelle
forme di legge per ottenere il giusto risarcimento (con riguardo anche al carattere
monumentale del manufatto), preme agli scriventi sottolineare come l'incidente non
rivesta affatto natura casuale. Al contrario, come dimostrano i ripetuti casi di
danneggiamento perpetrati dai mezzi delle cave (non ultimo quello, che tutti
ricordano, di un automezzo rimasto letteralmente incastrato sotto il ponte, con la
rovina di un tratto di parapetto e dell'arco sotteso), è manifestamente imputabile al
regime a dir poco disinvolto che caratterizza il traffico di tali mezzi lungo la strada
della val Varenna. Un tale regime, che espone a grave rischio la sicurezza degli
abitanti ed è all'origine dei ricorrenti cedimenti delle opere e dei manufatti stradali,
deriva da un atteggiamento distratto e tollerante dell'Autorità comunale, che di fatto
legittima un'insopportabile invadenza dei cavatori.
Ne è prova, tra l'altro, la prassi della deroga temporanea, eletta a sistema, alle
limitazioni di portata dei ponti (stabilita in 24 t) e di velocità di transito (30 km/h),
sulla base - francamente inconsistente - di una perizia tecnica predisposta d'ordine
dei cavatori, da tale ing. Dalerci, il 22 giugno 1984. Perizia che attiene comunque ai
soli ponti - e non alla strada nel suo complesso, su cui vigono comunque le
limitazioni di cui sopra - e che eleva i carichi ammissibili a 36 t (a determinate
condizioni). Tutto ciò, quando è ben noto che i mezzi viaggiano con portate lorde che
sfiorano e spesso superano le 40 t. Anzi, è notizia recente che sia stato messo in
esercizio un mezzo da 50 t.
Date queste premesse, riteniamo che sia precisa responsabilità del Comune
scongiurare incidenti come quello segnalato (nonché le eventuali ben più gravi
conseguenze che potrebbero, Dio non voglia, derivarne a danno della popolazione),
assumendo le misure utili a ripristinare un corretto uso della strada, compatibile con
le caratteristiche tecniche e geometriche della stessa.
Al riguardo, chiediamo che si impongano limiti certi e definitivi di portata (e
velocità), abbandonando una volta per tutte il sistema delle deroghe che da
temporanee, come dovrebbero essere, sono diventate ormai perenni, in patente
contraddizione con il principio stesso che ne legittima l'applicazione. Detti limiti non
potranno eccedere quelli vigenti (24 t) se non di una limitata percentuale, per altro da
stabilirsi tramite procedura peritale con garanzia di assoluta imparzialità. Chiediamo
poi che detti limiti siano fatti rispettare, applicando le debite misure sanzionatorie ed
inibitorie (che in oggi, stante il sistema delle deroghe, non vengono applicate, con il
risultato che di fatto si va impunemente in deroga... alla deroga).
Poiché i precedenti appelli da noi formulati nel migliore degli intenti e con
spirito sinceramente costruttivo non hanno purtroppo sortito effetto, anzi non hanno
avuto risposta da parte dei competenti Assessori, e poiché a queste condizioni non è
irragionevole pensare che anche il più solido rapporto di fiducia possa venir meno,
riteniamo doveroso informarLa, Signor Sindaco, che qualora le nostre istanze ancora
andassero deluse, non ci resterebbe che appellarci all'autorità giudiziaria: con quali
risultati resta da vedere, certo però con la coscienza di non avere tralasciato ogni
mezzo per risolvere un problema (solo uno dei tanti) che affliggono la nostra città.
Ringraziando per l'attenzione, distintamente La salutiamo
Comitato per la Difesa e la Valorizzazione di Pegli
Il Presidente
Comitato val Varenna
Il Presidente
|