variante al Piano Cave e cava Tana dei Banditi in val Varenna
Torna di attualità una vecchia, irrisolta questione, quella delle cave in val Varenna e
più particolarmente della cava di Tana dei Banditi a Carpenara. Guardando a ciò che
sta accadendo tra Liguria e Toscana, dove è finalmente saltato il coperchio di una
pentola marcia di intrighi e connivenze (basti citare Rocchetta Vara), non si può fare
a meno di riandare alla tormentata vicenda di casa nostra. Nel dossier sulla val
Varenna è facile ritrovare, tra le molte segnalazioni e denunce (tra l'altro in merito
alla drammatica situazione della viabilità), quelle circa il rischio amianto (cfr. lettera
al Sindaco di Genova, al Presidente della Regione Liguria e al Direttore dell'A.S.L.
n. 3 del 14.11.2002). Risultato? Silenzio generale o, al più, frettolose e generiche
assicurazioni del tipo "state tranquilli, è tutto sotto controllo". Anche nello spezzino
era tutto sotto controllo: come si è visto. Ciò che preoccupa, oggi, è che mentre il
Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava approvato nel 2000 definiva per la
Tana dei Banditi, anche grazie alla nostra battaglia, un regime ad esaurimento ed
un'escavazione esclusivamente finalizzata al ripristino (tipo D), la variante allo
stesso P.T.R.A.C. adottata con delibera n. 666 del 25 giugno 2004 (tuttora in corso di
approvazione) toglie ogni limite all'escavazione, portando il regime della cava a tipo
B (sfruttamento di fatto a tempo indeterminato). Si può solo concludere che ancora
una volta la lobby dei cavatori, che come dimostra La Spezia può sempre contare
sulle complicità e le alleanze di un vasto intreccio di interessi, si appresta a cogliere
il risultato in barba alle istanze di una comunità che vede lesi i propri diritti alla
sicurezza e alla salute, a dispetto dei tanto conclamati (in astratto) principi della
sostenibilità ambientale.
Si comunica agli interessati che venerdì 16 dicembre alle ore 16 presso lo Star Hotel
di Corte Lambruschini è indetta una sessione di lavoro sul tema cave e amianto a
cura del coordinamento regionale WWF Liguria, cui il nostro Comitato ha dato la
propria adesione. All'ordine del giorno: situazione inerente detta variante P.T.R.A.C.
e conseguenti iniziative.
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