L'intervento che segue, a firma di Mara Michelini portavoce del Comitato di Quartiere di Multedo,
è stato pubblicato sul "Secolo XIX" il 20 dicembre 2006.
Progetto Piano: intervento del Portavoce del Comitato di Quartiere di Multedo
Quando nel 2004 Renzo Piano cominciò a parlare della sua visione di città lo fece con gli slogan
vincenti per fare breccia nell'immaginario collettivo dei genovesi che abitano nella parte più a
ponente della città. Dopo anni di pragmatico oscurantismo, durante i quali chi parlava di
allontanamento del porto petroli e di attuazione dei Piani Territoriali di Coordinamento veniva
tacciato di essere un inguaribile sognatore, sentir parlare di riscatto delle periferie e di risarcimento
per il Ponente, innegabilmente, scaldava il cuore di tutti coloro che, da tempo, si sentivano cittadini
di una Genova matrigna. Sconcertava però il fatto che le Amministrazioni avessero scelto questa
inversione di rotta, non tanto all'interno di una pianificazione urbanistica, del resto già delineata dal
PTC, ma con uno strumento esterno, quale l'"affresco" di Renzo Piano, che, con una corsia
preferenziale, all'improvviso, sovraordinava gli strumenti urbanistici vigenti, bloccando i progetti
già avviati. Ora, ad "affresco" ultimato e consegnato alle Istituzioni presso il Museo Galata, alla
preoccupazione circa il metodo adottato si unisce la ferma contrarietà sui contenuti. Infatti, se le
finalità del progetto di Renzo Piano fossero state quelle di risarcire il Ponente dai danni recati dalle
servitù presenti sul territorio, l'allontanamento del porto petroli e del petrolchimico avrebbe dovuto
costituire il cardine del Piano stesso. A differenza abbiamo visto solo un proliferare di improbabili
proposte raffazzonate che collocavano le petroliere ora qua, ora là. L'ultima proposta disegna un
porto petroli raddoppiato, 4 attracchi nella situazione attuale, 4 attracchi ad una distanza di circa
700 metri dalla costa sull'attuale pista aeroportuale, che ospiterebbe anche una muraglia di
containers. Il tutto, unitamente ad un faraonico riempimento oltre la diga foranea per la nuova pista
aeroportuale, ci fa dire, senza ombra di dubbio, che qualcuno sta pensando di poter peggiorare una
situazione già insostenibile. Se poi aggiungiamo che il riempimento previsto all'interno dello
specchio acqueo del porto petroli sarà destinato non solo ai Cantieri di Sestri, già presenti sul
territorio ma anche, in parte, ai cantieri Mariotti, per poter ricreare a levante l'affaccio al mare, ci
sentiamo di sostenere che quel Piano è pensato, ancora una volta, contro il Ponente. Eppure è
chiaro che a ponente si deve pensare a sottrarre le servitù, non ad aggiungerne altre! In particolare,
per Multedo si parla di emergenza ormai da troppi anni. Le Amministrazioni sono ben coscienti
della criticità della zona di Multedo, infatti la Provincia di Genova adottando una variante al Piano
Territoriale di Coordinamento, determina vincoli urbanistici per ampie zone attorno agli impianti a
rischio. A ciò si oppone l'Amministrazione comunale, ribadendo l'incompatibilità degli impianti e
non del tessuto urbano circostante. Possiamo anche essere solidali con l'Amministrazione
comunale, però ci aspettiamo un passo in più. Infatti, considerato che la stessa variante della
Provincia sottoscrive che nella situazione attuale ampie zone, in caso di incidente agli impianti,
possono essere interessate da conseguenze più o meno gravi per la vita delle persone e per le cose,
invitiamo il Sindaco, primo rappresentante della Protezione Civile, ad intervenire, se necessario in
via coattiva, con interventi volti alla chiusura degli impianti petrolchimici.
Genova 20 dicembre 2006
Comitato di Quartiere di Multedo
Mara Michelini
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