Lettera al Sindaco del Comune di Genova
oggetto: incendio Pegli
Genova Pegli, 17 febbraio 2005
Egregio Signor Sindaco
Purtroppo si è verificato quanto da tempo paventato: l'incendio scoppiato ieri
l'altro in alta val Varenna (il primo focolaio era già attivo sotto il monte Penello alle
prime luci dell'alba) si è rapidamente propagato lungo le dorsali e nel corso della
giornata di martedì ha raggiunto - senza che le forze preposte attivassero le misure
preventive necessarie, avendo chiaramente sottovalutato la portata dell'evento - le
alture immediatamente a tergo dell'abitato di Pegli, causando nella notte tra martedì
e mercoledì una vera e propria catastrofe. Solo quando lo si è capito, ma era ormai
troppo tardi, si è messa in moto una macchina che ha mostrato tutti i suoi limiti. Non
è certo mancata l'abnegazione dei singoli, che solo in parte però ha potuto supplire
alla complessiva inefficienza di un sistema che ha invece mostrato di non saper
valutare i rischi, attuando per tempo le misure preventive che sole possono
contrastare il fuoco, in circostanze altrimenti (come si è visto) senza speranza di
successo.
Non serve ora dare la caccia a piromani veri o presunti o colpevolizzare
magari strumentalmente intere rispettabili categorie (cacciatori o speculatori che
siano): serve invece a questo punto - ed è questo che le chiediamo - fare chiarezza
una volta per tutte sulle cause vere, e sui rimedi necessari ed urgenti per arginare un
fenomeno che abbiamo più e più volte denunciato (non ultima in occasione
dell'assemblea pubblica sulla val Varenna del 31 maggio 2004 che ha visto la sua
partecipazione), e che si riassume nel degrado e nell'abbandono in cui versa in
generale il nostro verde - sia rurale e montano, sia urbano (le ville storiche e i
parchi). Quella del verde è una partita troppo a lungo trascurata, che in questi due
anni che restano di compimento del suo mandato deve essere affrontata con impegno
e determinazione, perché non si dica un giorno che la sua Amministrazione ha avuto
sì il merito di sollevare le sorti del Centro ma porta la responsabilità di un degrado
irreversibile e di un danno incalcolabile alle risorse ambientali e del verde.
E mentre le scriviamo abbiamo davanti lo spettacolo desolante delle nostre
ville Doria e Pallavicini che ancora ardono, e quello anche più drammatico, se
possibile, delle case rurali di Prà (che nessuno dei soccorritori sapeva neppure come
raggiungere, altro che prevenzione!) distrutte dal fuoco. Spettacoli tristi, che devono
farci meditare sulla nostra superficialità e impreparazione, e sulla incapacità
complessiva di dare fondamento ad un'azione di governo in grado di preservare
quelle forme residuali di economia agricola che non sono così importanti per il
mercato, ma sono il solo vero argine all'abbandono e al degrado di grandi estensioni
del nostro territorio.
A questo fine siamo a chiederle di partecipare ad un incontro presso la sede
dell'Associazione Amici delle Ville e dei Musei di Pegli che avremmo intenzione di
convocare nei prossimi giorni, data a destinarsi in base ai suoi impegni.
In attesa di un suo cortese riscontro, la salutiamo distintamente
Comitato Difesa Pegli
(Paolo Cevini)
Associazione Amici delle Ville e dei Musei di Pegli
(Antonio Marani)
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