Lettera al Sindaco del Comune di Genova e al Sovrintendente ai Beni Architettonici e Ambientali della Liguria
oggetto: villa Doria, Pegli
Mentre ci rallegriamo con le SS. LL. per l'ottimo (almeno per come finora
appare) restauro della pavimentazione di piazza Bonavino, non possiamo non
sottoscrivere la protesta che si leva da più parti all'indirizzo della scala esterna in
acciaio da poco eretta sulla facciata posteriore di palazzo Centurione Doria.
L'ignobile trespolo, concluso da un improbabile tetto "alla genovese", grava sul
terrazzo che con la loggia sottostante rappresenta l'ala più antica - e ambientalmente
più suggestiva per lo splendido scenario del bosco di lecci secolari che con la torre
cinquecentesca fa da sfondo alla così detta "arena estiva" -, di fatto mortificando
brutalmente il monumento proprio quando, con il restauro delle facciate, si è avviato
un ripristino tanto atteso.
L'opera - se così si può dire - fa capo all'Amministrazione provinciale, che
ha inteso così mettere a norma le aule del Liceo. Ma investe anche la responsabilità
delle Loro Amministrazioni, in ordine alla tutela di un monumento di proprietà
comunale. Sappiamo gli sforzi dei Signori Funzionari, prima per evitare poi per
limitare l'iniziativa e ricondurla entro limiti accettabili. Ma a cose fatte bisogna
purtroppo riconoscere che il risultato non è francamente accettabile: non fa onore a
chi in buona fede lo ha promosso né a chi lo ha progettato né a quanti infine lo hanno
avallato e sottoscritto, approvandolo per competenza.
Ora la cosa da fare è rimuoverlo. Senza indugio. Si prenda atto dell'errore e si
ponga rimedio: o evitando a monte la soluzione della scala di sicurezza (chissà che
una meno ottusa applicazione delle norme per la prevenzione degli incendi non porti
a soluzioni più soft) o con un più accorto e sensibile approccio progettuale
(ammettendo quel che non sempre le Amministrazioni sono disposte ad ammettere:
che piccoli temi richiedono a volte "grandi" progetti o comunque progetti di grande
qualità).
La gente capirà e sarà grata. Diversamente continuerà a chiedersi come possa
avvenire che, con tanti soggetti istituzionalmente preposti al buon governo della città,
possano infine prodursi inopinati, deprecabili effetti di tal genere.
Grati dell'attenzione, inviamo i migliori saluti
Il Presidente
Prof. Arch. Paolo Cevini
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